Experience è un progetto dalla vocazione ecologica che mira a ripensare il concetto dell’abitare e dell’ospitalità. Le nostre case accolgono gli ospiti in spazi vivi e da vivere, in cui la qualità dell’esperienza è al centro. Una missione che portiamo avanti attraverso una profonda attenzione all’eco-design. Tutti i nostri arredi in materiali naturali e biocompatibili contribuiscono a creare ambienti genuini, in cui è possibile riscoprire il valore della semplicità. I processi sono un altro focus del nostro lavoro, privilegiamo l’autoproduzione attraverso workshop e collaborazioni con designer ed architetti dalla sensibilità affine. La promozione di laboratori e un’attività di continuo aggiornamento ci permettono di offrire soluzioni innovative e soprattutto di sperimentare insieme a coloro che hanno voglia di partecipare agli eventi ed ai nostri ospiti idee originali mantenendo un vibrante afflato artistico nelle nostre case.
Doubleface nasce dalla collaborazione con il designer Giovanni Bellini. La serie prodotta con legno d’abete e vernici ecocompatibili, oltre a possedere le virtù dei materiali naturali punta alla pluralità degli utilizzi mantenendo un carattere essenziale che ne determina lo stile. La sedia, trasportabile in forma di valigia, quando non funge da sostegno diventa un quadro. La scrivania, se non utilizzata, si ricompatta in una libreria. Quando gli spazi non ospitano molte persone i nostri sgabelli vivaci e spiritosi si ricompongono ordinatamente in mensole. Nella serie spicca la costruzione cubica in grado di creare un’area relax per il singolo o un piccolo gruppo sfruttando la geometria nella sua forma più pura. L’essenza modulare della mobilia permette una versatilità che soddisfa le diverse esigenze e dona un carattere dinamico agli ambienti.
La serie Freewood è frutto di un workshop di autocostruzione svolto al Laboratorio Urbano IMake di Putignano nell’estate del 2015. Gli arredi, in legno, sono stati progettati partendo dall’idea di semplicità ed essenzialità. Questi concetti si declinano nella scelta di materiali naturali, di facile reperibilità (tavole, morali e cantinelle da cantiere) e nell’utilizzo di strumenti di base per la costruzione (avvitatore, sega circolare, troncatrice). Le forme sono ispirate al design nord europeo, pur mantenendo la massività tipica della tradizione antica italiana. Il progetto e il processo di montaggio degli elementi sono studiati in moda da rendere semplice, intuitiva e di facile comprensione le fasi di costruzione anche da parte di una manodopera non specializzata.
Dal gioco al nodo dal nodo all'arredo dall'arredo al sistema. Mùjié nasce dalla collaborazione con il giovane architetto Andrea Riccio e la Città della Scienza di Napoli, con un processo che parte dal concept e si sviluppa, configura e riconfigura grazie a una serie di workshop che hanno coinvolto gli studenti della facoltà di architettura di Napoli. La ricerca prende ispirazione dal rompicapo di legno cinese, ne sfrutta la solidità e la scomponibilità e la parte ludica per generare un nodo configurabile in più elementi di arredo. I pezzi che compongono il nodo studiato sono indispensabilmente collaborativi, da solo un elemento non ha funzione, in gruppo rende solida la struttura e diventa parte del sistema. 8 in tutto i pezzi generativi che associati in numero e incastri diversi danno forma ai singoli arredi.